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Un caffè tra sviluppatori: scopriamo i segreti di .NET, API, container e deployment

In questo articolo esploreremo l’ecosistema .NET, una piattaforma versatile e potente per lo sviluppo di applicazioni moderne. Partiremo dalle basi, analizzando le differenze tra .NET Framework, .NET Core e il nuovo .NET unificato, per poi addentrarci nel mondo di ASP.NET Core, API RESTful e gRPC. Approfondiremo inoltre l’importanza della containerizzazione con Docker e della gestione avanzata dei container con Kubernetes. Infine, vedremo come le pipeline CI/CD automatizzano il processo di deployment e chiuderemo con uno scenario completo che integra frontend, backend, database e distribuzione in ambienti di stage e produzione.

Scopri tutto questo attraverso il dialogo tra Luciana e Gaetano, due sviluppatori alle prese con le tecnologie moderne e pronti a condividere con te le loro conoscenze.

Cos’è l’ecosistema .NET?

Luciana: “Ehi Gaetano, oggi ho un po’ di tempo libero e mi piacerebbe capire meglio tutto l’ecosistema .NET. Ho sentito parlare di Framework, Core e del nuovo .NET unificato, ma non mi è chiaro come si relazionano. Puoi aiutarmi?”

Gaetano: “Certo, Luciana! Partiamo dall’inizio. .NET è una piattaforma di sviluppo creata da Microsoft che ti permette di costruire quasi ogni tipo di applicazione: desktop, web, mobile, cloud e persino IoT. È uno dei pilastri principali per lo sviluppo software moderno.”

Luciana: “Interessante. Ma perché ci sono tutte queste varianti, come .NET Framework, .NET Core e .NET unificato?”

Gaetano: “Ottima domanda. .NET Framework è il ‘papà’ di tutto, introdotto da Microsoft nei primi anni 2000. Era pensato principalmente per applicazioni desktop e web su Windows. Tuttavia, col tempo, ci si è resi conto che c’era bisogno di qualcosa di più leggero e soprattutto multipiattaforma, ed è così che nel 2016 è nato .NET Core.”

Luciana: “E adesso con il nuovo .NET unificato?”

Gaetano: “Dal 2020, Microsoft ha deciso di unificare tutto sotto il nome di .NET, iniziando dalla versione 5. Ora puoi sviluppare con un unico framework che funziona su Windows, Linux e macOS, mantenendo il supporto per le tecnologie più moderne come il cloud e i microservizi.”

ASP.NET Core: la base per il web

Luciana: “E come si inserisce ASP.NET Core in tutto questo?”

Gaetano: “ASP.NET Core è una parte dell’ecosistema .NET ed è il framework principale per creare applicazioni web. Con ASP.NET Core puoi costruire siti web dinamici seguendo il pattern MVC (Model-View-Controller), sviluppare API RESTful per esporre dati o funzionalità ad altre applicazioni e utilizzare gRPC per comunicazioni ad alte prestazioni tra microservizi.”

Luciana: “Che differenze ci sono tra API RESTful e gRPC?”

Gaetano: “Le API RESTful sono basate su HTTP e sono molto universali. Puoi utilizzarle con qualsiasi tecnologia frontend o dispositivo. gRPC, invece, è progettato per comunicazioni più veloci, soprattutto tra microservizi. Utilizza HTTP/2 e il linguaggio Protobuf per trasferire dati in modo più efficiente, ma non è ideale per comunicazioni dirette con il browser.”

Containerizzazione con Docker

Luciana: “Ok, ho capito il ruolo delle API. Ma come si distribuiscono queste applicazioni? Ho sentito che Docker è molto usato.”

Gaetano: “Esatto. Docker ti consente di creare un ambiente isolato, chiamato container, in cui gira la tua applicazione. In questo modo, puoi essere sicura che il software funzioni nello stesso modo in locale, in stage e in produzione.”

Luciana: “E come creo un container Docker?”

Gaetano: “È semplice. Devi solo scrivere un file chiamato Dockerfile, che descrive come costruire l’immagine del tuo container. Ad esempio, per un’applicazione .NET Core, puoi partire da un’immagine base ufficiale di Microsoft, copiare il codice della tua applicazione e indicare come eseguirla.”

Gestione avanzata con Kubernetes

Luciana: “E Kubernetes? È sempre legato a Docker?”

Gaetano: “Sì, Kubernetes è uno strumento per orchestrare i container. Se Docker ti permette di creare e gestire un container, Kubernetes entra in gioco quando hai decine o centinaia di container da gestire. Ad esempio, può bilanciare il carico tra i container, scalare le risorse in base alla domanda e persino riavviare container che si bloccano.”

Luciana: “Quindi è fondamentale per ambienti complessi?”

Gaetano: “Esattamente. Se stai costruendo un sistema distribuito o microservizi, Kubernetes diventa indispensabile.”

Pipeline CI/CD: l’automazione del deployment

Luciana: “Ora tutto inizia a collegarsi. Ma che ruolo giocano le pipeline CI/CD in tutto questo?”

Gaetano: “Una pipeline CI/CD ti permette di automatizzare tutto il processo di sviluppo e deployment. In pratica, quando scrivi del nuovo codice e lo pubblichi nel repository, la pipeline compila il codice, esegue i test, crea un’immagine Docker e distribuisce l’applicazione negli ambienti di stage e produzione.”

Luciana: “E quali strumenti posso usare per creare una pipeline?”

Gaetano: “Strumenti come Azure DevOps, Jenkins e GitHub Actions sono perfetti. Ad esempio, in Azure DevOps puoi configurare una pipeline in pochi passaggi e integrarla direttamente con Kubernetes per distribuire l’applicazione.”

Scenario completo: dallo sviluppo alla distribuzione

Luciana: “Ok, mi piacerebbe vedere tutto insieme. Come si organizza un progetto completo?”

Gaetano: “Immagina di sviluppare un sistema di gestione per una libreria online. Inizi dal frontend, creando l’interfaccia utente con React o Angular, che si collega al backend tramite chiamate API. Nel backend utilizzi ASP.NET Core per costruire un’API RESTful che gestisce richieste come la ricerca e l’aggiunta di libri. I dati vengono salvati in un database SQL Server, mentre Docker crea container per frontend, backend e database, garantendo che ogni componente sia isolato. Kubernetes gestisce i container in un cluster, bilanciando il carico e scalando le risorse in base alla domanda. Infine, configuri una pipeline CI/CD in Azure DevOps per automatizzare il processo di build, test e deploy. L’app viene prima testata in ambiente di stage, dove si simula il comportamento in produzione, e infine distribuita nell’ambiente reale per gli utenti finali.”

Conclusione

Luciana: “Grazie, Gaetano. Ora ho tutto più chiaro e so come applicare queste tecnologie nel mio prossimo progetto. Sei una risorsa preziosa!”

Gaetano: “Di nulla, Luciana. Ricorda, l’importante è sempre automatizzare il più possibile e puntare a un design scalabile e manutenibile.”

E tu, lettore, sei pronto a portare le tue applicazioni al livello successivo? Approfondisci le tecnologie con i link utili qui sotto:

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